Francesca Fioretti ricorda il suo compagno Davide Astori

francesca fiorettiFrancesca Fioretti è stata intervistata dal settimanale “Vanity Fair” ad un anno di distanza dalla tragedia, Francesca Fioretti ha dichiarando, che il dolore legato alla morte del proprio compagno è sempre vivo e l’accompagna in ogni sua azione quotidiana: “Gli amici mi domandano: “Ma il 4 marzo hai dormito?” e io penso che per me è 4 marzo ogni giorno. 4 marzo quando mangio, 4 marzo quando vado a dormire, 4 marzo quando compro un biglietto di treno, organizzo un viaggio e penso che accanto a me Davide non ci sarà più. ”Per superare il lutto, la Fioretti si è rivolta anche a dei professionisti: “Ognuno attraversa il dolore a modo proprio. All’inizio, avevo paura di tutto. Per molti mesi non ho acceso la tv, né ho dormito nella nostra stanza. Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene. Mi ha aiutato una psicologa infantile. Lei mi ha aiutato a capire che il 4 marzo era finita un’intera esistenza e che avrei dovuto cominciarne una completamente nuova. Ho poco più di 30 anni e, anche se a volte penso che innamorarsi di nuovo sia impossibile, mi auguro ancora di scoprire posti nuovi, ridere, uscire a cena con gli amici.” Purtroppo, anche nel giorno della commemorazione della morte di Astori, si è scatenata una polemica che la Fioretti ha giustamente ignorato:”Si è tenuta alle 8 di mattina, a quell’ora portavo Vittoria a scuola. Sono arrivata a funzione conclusa e nel primo pomeriggio, senza telecamere in chiesa, sono andata con suo padre e tre familiari a ricordarlo. Hanno scritto “La compagna non c’era” e si sono permessi di insinuare cose spiacevoli, di dire quello che avrei dovuto o non dovuto fare. Ma non mi hanno ferita perché a questo sistema, al “Non so niente ma giudico comunque”, ho fatto il callo.” Francesca Fioretti e Davide Astori non erano sposati e dopo la morte del calciatore, la Fioretti ha dovuto affrontare delle vicissitudini burocratiche, trovando ingiusto il fatto che non le sia stato riconosciuto alcun diritto: “Sono sicura che se fossi stata la moglie di Davide, in un paese in cui le coppie di fatto sono trattate come abusive, le cose sarebbero andate diversamente e non mi avrebbero mancato di rispetto. Mi sono accadute cose kafkiane. A poche ore dalla sua morte, sono state bloccate le carte di credito in comune, con le quali sostenevamo le spese familiari, e ho scoperto che per i prossimi 15 anni, sarei stata seguita da un giudice tutelare. Io sono stata veramente fortunata, ho incontrato una donna saggia e illuminata. Ma se penso che altre donne rischiano di trovarsi a stretto contatto con una burocrazia complessa, mi vengono i brividi. Ho sempre lavorato e guadagnato ma penso ai tanti che si trovano nella mia situazione e ai quali non è riconosciuto alcun diritto. Se la mia storia dovesse servire veramente a qualcuno, spero aiuti a cambiare la legislazione. A non distinguere tra amori di serie A e di serie B.”

Francesca Fioretti ricorda il suo compagno Davide Astoriultima modifica: 2019-03-20T16:32:28+01:00da nessi-15
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