Bruno Vespa dice mio figlio lavorerebbe di più con uno pseudonimo in Rai i figli di non mancano

Il giornalista Bruno Vespa che quest’anno festeggia i 60 anni in Rai, ha due figli, uno dei quali è giornalista. Quest’anno sono 60 gli anni che Bruno Vespa ha trascorso in Rai, ripercorsi in una lunga intervista al Corriere dove anche la sua vita privata ha trovato spazio. “Il primo lavoro a 18 anni, durato sei anni, fu trasmettere due volte al giorno alla sede di Pescara le notizie da L’Aquila, dove c’era anche una grande società dei concerti” ha raccontato il giornalista che nel 1968 partecipò al concorso che gli permise di entrare al Tg1, diventando negli anni seguenti uno dei volti di punta della rete ammiraglia.

Innumerevoli le interviste ai personaggi principali della politica degli anni ’70 e ’80, e nella storia è rimasto il suo drammatico annuncio in diretta, nel 1978, del ritrovamento di Aldo Modo: “Non ci volevo credere, rimasi in onda dalle 9.30 del mattino alle 2 di notte.

Ero solo in studio, mi presi una responsabilità enorme poi condivisa con il direttore”. Tra le dichiarazioni di Bruno Vespa, anche quelle inerenti alla sua famiglia. Il primo incontro con la moglie Augusta lannini risale al 1971: “Si è insinuata nella mia vita mettendo in ordine i miei ritagli di giornale.

Discutiamo tutti i giorni, abbiamo caratteri conflittuali, ma nessuno dei due riuscirebbe a fare meno dell’altro” confida il giornalista, padre di due figli, Federico e Alessandro. Il primogenito, di professione, fa il giornalista, e proprio a tal proposito, Vespa ha espresso un’osservazione che non cela rammarico: “Mi spiace che per lui ci sia un tetto di cristallo. Temo sia vero ciò che ha scritto Maurizio Costanzo: usando uno pseudonimo, lavorerebbe di più. Eppure, in Rai, i “figli di” non mancano”. Proprio Federico raccontò che il padre ha bisogno di affetto: “Nessuno sa che sono romanticissimo, affettuoso e, che, ci mancherebbe altro, anch’io ho bisogno di affetto”, ha commentato lui.