Luciana Littizzetto in tv in versione Venere di Botticelli e critica Open to Meraviglia

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Luciana Littizzetto ieri, domenica 30 aprile, si è presentata così a Che Tempo che fa e ha dedicato l’inizio del suo spazio di attualità alla tanto discussa campagna pubblicitaria “Open to Meraviglia”, affidata all’agenzia torinese Armando Testa e costata 9 milioni di fondi pubblici.“Sono io, la Venere di Botticelli, quella di open to meraviglia”, si presenta al suo ingresso la comica, “E sono qui per sponsorizzare i programmi Rai”. Poi ha provato a rassicurare il pittore rinascimentale: “Pronto Botti? Ti stai rivoltando? Non è mica colpa della Santanchè, la conosciamo quella vera, non ti preoccupare”.

La Littizzetto ha poi criticato le immagini della campagna che vedono la Venere a Roma, Venezia, al Lago di Como e Polignano. Sulla prima immagine, la Venere al Colosseo, ha detto: “Lei qui fa molto ridire, è in bici come Alfonsina Strada, davanti al Colosseo a Roma e non c’è nessuno: 4 milioni di abitanti ma davanti al Colosseo non c’è nessuno”.

Passa poi a commentare la seconda immagine:“Nel secondo poster vediamo la Venere in piazza San Marco a Venezia: anche qui non c’è nessuno, non c’è acqua alta, non c’è un piccione e lei è vestita come la Merkel”. Luciana Littizzetto prosegue così la sua rassegna: “Nel terzo c’è la Venere sul lago di Como e mangia una pizza. Poi a Polignano, sempre spettinata anche se attorno non c’è una bava di vento. Io se fossi una turista tedesca, vedendo uno spot così andrei in vacanza in Mongolia”.

Littizzetto ha anche sottolineato che sono stati settimane a dire “basta con questo inglese, parliamo italiano’ e poi scelgono come slogan ‘open to meraviglia’, ma allora meglio metterlo in dialetto, per esempio in bolognese o in piemontese no?”Anche Littizzetto ha fatto notare, come aveva già fatto anche Selvaggia Lucarelli, che alcuni scorci di questo spot, come quello che vede dei ragazzi bere in una cantina, non sono girati in Italia ma in Slovenia.

Mi chiedo se è possibile, ma non c’era un’enoteca nel Chianti?” “Anche sulle indicazioni hanno fatto un disastro, perché hanno fatto tradurre i nomi dei luoghi all’intelligenza artificiale, per esempio Camerino l’hanno tradotto con la parola ‘cabina armadio’, Prato tradotto ‘prato verde’, Scalea, tradotto ‘scala di alluminio’, ma i nomi dei paesi non si traducono. Facciamo il contrario, i nomi delle città italiane tradotte in inglese”.

Alla fine è arrivata un’ulteriore stoccata al Governo: “Questa è una cosa che ci salta all’occhio e che possiamo capire, ma pensiamo se facessero gli stessi errori in materie più complesse. Insomma, se fanno i conti come fanno le campagne turistiche…”.

 

Luciana Littizzetto in tv in versione Venere di Botticelli e critica Open to Meravigliaultima modifica: 2023-05-02T09:53:13+02:00da nessi-15
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