Selvaggia Lucarelli non accetto critiche per come vivo il dolore della morte di mia madre

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Selvaggia Lucarelli oltre al dolore per la morte della madre, dice la consapevolezza che se anche ci si prepara al peggio “quando arriva è sempre un po’ peggio e un po’ più sgradevole di quello che mi aspettavo”. Con queste parole Selvaggia Lucarelli ha commentato, in un’intervista al Corriere della Sera, chi l’ha criticata per aver deciso di partecipare a Ballando con le stelle ieri sera nonostante ieri mattina avesse dovuto dire addio alla madre.

Tra i suoi critici anche Clemente Mimun, direttore del Tg5, che su Twitter ha scritto: “Quando morì mia madre ‘speciale Tg1’ di cui ero responsabile non andò in onda”. La Lucarelli come poi ha spiegato al quotidiano, non accetta che le venga detto come avrebbe dovuto reagire e così condivide il tweet e aggiunge: “Quando è morta la capacità di stare al proprio posto il tweet di Mimun è andato online”. “Non capisco davvero che ragione ci sia di rivendicare la propria modalità di vivere il dolore – ha poi aggiunto su tale tweet nell’intervista . Sei migliore di me? Più sensibile? Più sintonizzato con la sofferenza?

Ripeto: ognuno deve essere libero di viverla come desidera”. La risposta esemplare di Lucarelli a chi la critica per aver lavorato dopo la morte della madre. Il dolore di Selvaggia e l’addio alla madre due anni fa:”I familiari di persone che soffrono di Alzheimer sono in qualche modo preparati. Non che si possa essere mai davvero preparati a perdere qualcuno, ma il momento in cui svanisce l’essenza della persona per quello che è stata, per come tu te la ricordi, è un altro”, spiega la giornalista.

Per lei quel momento è arrivato due anni fa, quando ha “perso la sua anima”. “Era rimasto il corpo, qualche sorriso, qualche sguardo in cui ci sembrava di scorgere un ricordo, un bagliore. Il vero addio è stato quando l’ho guardata negli occhi e ho capito che non mi riconosceva più – ha ricordato Lucarelli -. Ed è stato più doloroso dell’addio al corpo di ieri”.Sulle critiche ricevute Lucarelli ha un’idea ben precisa: “Di base c’è un enorme corto circuito: siamo così abituati alla strumentalizzazione del dolore trasformato in pochi secondi in rivendicazioni, posizionamenti e fertilizzante per il proprio brand che se uno osa lasciarlo in una stanza, senza esibirlo e sventolarlo, viene additato come cinico”.

E quando le viene fatto notare che lei comunque sui social ha scritto della morte della madre, Lucarelli ribatte spiegando che “no, io non ho scritto cosa provo, ho scritto che è morta. E non accetto che mi si dica cosa dovrei provare”. “Questo è un altro aspetto grave: si dà per scontato che la morte di un genitore debba voler dire sofferenza, dolore, che ci si debba chiudere in casa. Io rifiuto questi cliché sulla sofferenza dovuta – spiega ancora la giornalista nell’intervista del Corriere -. Bisogna dire a chiare lettere che ci si può sentire sollevati, anche se non è il mio caso. Non c’è nulla di dovuto, ognuno elabora il lutto come desidera”.Alla domanda se si sia pentita di essere andata a Ballando con le stelle ieri sera, Selvaggia replica affermando che non vuole lasciare che siano “il giudizio e il pregiudizio nei miei confronti condizionino e limitino le mie scelte.

Lo rifarei altre cento volte. E quello che è successo non mi ha creato ulteriore sofferenza, ma diffidenza e amarezza. E ancora più consapevolezza di quanto la gente sia cinica e giudicante nei confronti altrui”. Selvaggia sulla morte della madre per covid: come lei “continueranno a morire 20mila persone all’anno per permettere ai più giovani e ai più forti di andare avanti”.

Su Instagram Lucarelli ha scritto che la madre è morta di “covid e compromessi” ovvero che ognuno di noi ha accennato un “compromesso necessario per continuare a vivere: la cosa importante è dirlo ad alta voce, non fingere che non esista, la rimozione è una cosa gravissima, crea morti di serie B. E mia mamma non è un morto di serie B perché non ha avuto la luce della prima fase della pandemia”. E spiega ancora: “Bisogna dirci ad alta voce che accettiamo che continueranno a morire 20mila persone all’anno per permettere ai più giovani e ai più forti di andare avanti, vivere, andare a scuola.

E dobbiamo renderci conto che la pandemia è stata rimossa anche dalla sanità: i reparti Covid sono stati smantellati e fortemente ridotti”.Poi Lucarelli torna a denunciare il modo in cui sua madre è stata trattata in ospedale: “Mia mamma ha trovato posto in reparto solo perché mi ero esposta pubblicamente, dopo quattro giorni in corridoio, in pronto soccorso. È stato penoso, e solo dopo il mio intervento le hanno fatto la tac da cui è emersa la polmonite”.L’ultima volta che Selvaggia ha visto sua madre Nadia è stata una settimana fa, “nonostante avesse il respiratore cercava ossigeno, aria. E non avrei mai voluto fosse quella l’ultima immagine che ho di mia madre. Non riesco a togliermela dalla testa, ma in realtà va bene così, perché mi ricorda in maniera indelebile cosa significa morire di Covid ancora oggi”.

Per quanto riguarda invece la convivenza con il covid Selvaggia fa una riflessione sul compromesso che lei e la sua famiglia hanno fatto con la malattia: “Noi abbiamo accettato di correre il rischio di andare a trovarla nella residenza per anziani, prima che venisse trasferita in ospedale: abbiamo il dubbio di averle portato noi il Covid, ma qual era l’alternativa? Non vederla più e ricevere un giorno una telefonata che ci diceva che era morta di Alzheimer? È un bivio dolorosissimo, me ne rendo conto”.

Mia madre una radicale convinta che ha lottato per la legge sull’eutanasia. Nadia era una “radicale convinta”, ha partecipato a molte manifestazioni e ha organizzato i banchetti a Civitavecchia per i referendum e ha “lottato sempre per una legge sull’eutanasia negli anni in cui il tema non era ancora mainstream”. Per Selvaggia vederla soffrire così tanto nelle ultime settimane è stato straziante, perché ad un certo punto ha capito che “per lei sarebbe stato un sollievo andarsene un po’ prima, prima di quella fame d’aria . È successo tutto quello che lei non avrebbe voluto, le ultime due settimane sono state un’agonia”. I funerali ci saranno martedì, a Imperia, la città di Nadia.

Selvaggia Lucarelli non accetto critiche per come vivo il dolore della morte di mia madreultima modifica: 2022-11-22T09:32:57+01:00da nessi-15
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