Tiziano Ferro a Verissimo racconta dalla depressione alla rinascita a scuola venivo emarginato e bullizzato

tiziano

Il cantautore Tiziano Ferro a Verissimo si è raccontato a cuore aperto, ripercorrendo i momenti più difficili del suo passato e l’arma a doppio taglio del successo.Un’intervista verità, profonda e spiazzante, quella di Tiziano Ferro a Verissimo. Il cantautore si è raccontato a cuore aperto a Silvia Toffanin nella puntata evento a lui dedicata, senza tralasciare nulla.

A partire dall’infanzia e l’adolescenza, quando veniva emarginato e subiva bullismo “perché sfigato e grasso”, fino ai primi anni del successo: “Dicevo che ero felice, ero molto grato e sentivo quella gratitudine come qualcosa che spingeva il mio cervello e il cuore verso quest’obbligo morale di esserci e non lamentarmi, non potevo neanche dire come stavo.

Sapevo che era una cosa che non capitava a tutti e mi sentivo inadeguato – ha spiegato – Faccio canzoni, divento popolare, cosa strana per me, in più sei un cantante pop, giovane e cominciano a dirti che sei bello e bravo e io non riuscivo a crederci e mi sentivo fuori luogo. Adesso posso dirti che non l’ho vissuta bene all’epoca ti avrei detto che era tutto bello e tutto ok”.

L’omosessualità e i problemi di alcolismo. Il momento peggiore quando ha lasciato l’Italia per il Messico, per poi trasferirsi a Londra: “Dopo il Messico ho preso il diploma di laurea e avevo capito che il mio pensiero libero poteva esistere soltanto lontano dalla popolarità e visto che anche in Messico ero diventato popolare, mi sono trasferito in Inghilterra.

Quello, però, è stato un capitolo meno edificante perché non ho fatto amicizie, non andavo a scuola, ho toccato la punta più bassa: quell’anonimato è diventato obbligo alla solitudine e non riuscivo più a guardarmi allo specchio”. In quel periodo ha iniziato a fare i conti con l’omosessualità e la paura di non essere accettato: “Subivo mobbing, tutti mi chiedevano con chi stavo, chi volevo, ogni intervista era angosciosa perché sapevo che mi avrebbero fatto quella domanda.

Mi sentivo di nuovo in terza media – ha raccontato ancora – pensavo che sarebbe diventata di nuovo la cosa che o avrebbe iscritto all’albo degli sfigati: avevo paura e mi sentivo difettato e l’Inghilterra ha fatto diventare legge l’idea della solitudine. Lì è esploso, in peggio, il mio rapporto col bere e con l’alcol, questo annichilimento della mente”. La depressione. Quando pensava di aver toccato il fondo è arrivata la depressione, dopo gli anni vissuti a Londra: “Non avevo chiesto aiuto perché non pensavo di averne bisogno, pensavo semplicemente di essere nato difettato.

La prima svolta è del 2008, perché non riuscivo a parlare con una persona senza sentire che mi puntava un dito pensando che fossi gay. Mi sentivo come messo all’angolo  ha spiegato Ferro  ero un sociopatico e a quel punto ho cominciato ad andare in analisi, ho abbracciato una condizione di bellezza, ho iniziato a parlare con amici e famiglia ed è stato automatico parlare con tutti”. Il buio lo ha portato a pensare anche al suicidio: “È uno dei sintomi e devi trattarlo come tale, devi capire che l’obiettivo della depressione è vederti a terra. La depressione è furba, ti convince che la zona di conforto tua, quella del dolore, vada bene così”

 

Tiziano Ferro a Verissimo racconta dalla depressione alla rinascita a scuola venivo emarginato e bullizzatoultima modifica: 2022-11-14T15:31:16+01:00da nessi-15
Reposta per primo quest’articolo